In una delle più belle zone della Toscana meridionale, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, si trova Sarteano il cui profilo è dominato dalla severa mole del Castello quattrocentesco che si staglia sullo sfondo del verde massiccio del Monte Cetona.
E questi due profili dominanti rappresentano la chiave di lettura di un ricco e affascinante territorio: la storia e la natura che si sovrappongono e si legano, in una delle poche porzioni di questa regione ricca e popolosa in cui si possono ancora scoprire scorci incontaminati.
Oltre a spazi ampi, viste mozzafiato e percorsi con sentieri tracciati, Sarteano offre delle passeggiate piacevoli anche in prossimità del centro urbano, in direzione di Boccalaciana e della Peschiera dove si possono percorrere antichi tracciati viari di epoca etrusca, le due cosiddette vie Cupe, dai suggestivi tagli nel travertino locale, tutte disseminate di cavità che accoglievano un tempo sepolture etrusche.
Il piccolo centro storico di Sarteano custodisce alcuni monumenti e musei veramente da non perdere. Visitateli tutti, quindi dirigetevi alla scoperta dei bellissimi dintorni.
Il castello di Sarteano sorge su di un poderoso masso roccioso di travertino circondato da una rigogliosa vegetazione che nei secoli ha contribuito alla sua inespugnabilità e che oggi costituisce un parco naturale con i suoi lecci secolari.
La struttura, massiccia e imponente, permette una visita che riporta alle suggestioni della vita delle guarnigioni che ospitava, sia percorrendo i passaggi di ronda fino ai torrioni laterali, sia salendo le ripide scale del mastio fino a giungere alla sommità da cui si gode un bel panorama.
Anche il parco intorno al Castello, composto di lecci secolari, amplifica la bellezza del luogo, creando un distacco e un isolamento dal paese sottostante che rende ancora più suggestivo l’insieme e permettendo momenti di pace e di relax nell’attiguo Parco della Pace.
Il museo archeologico di Sarteano, ubicato nel cinquecentesco Palazzo Gabrielli, a pochi passi dalla piazza principale del paese, ospita in gran parte materiali provenienti dalle numerose necropoli etrusche del territorio comprese in un arco cronologico che va dal IX al I secolo a.C.
Di notevole interesse sono gli ossuari canopici del periodo orientalizzante, in particolare la ricostruzione della tomba a camera di Macchiapiana con doppia sepoltura e canopo femminile su trono con la bipenne come insegna di potere. Tra i reperti spiccano il bel cippo tardo arcaico di pietra fetida di Sant’Angelo con le scene di un funerale etrusco e le ceramiche dipinte di V e IV secolo a.C. della necropoli della Palazzina.
Tutto il piano inferiore è stato appena ampliato e allestito per ospitare le recenti scoperte nella necropoli delle Pianacce, con una sala interamente dedicata alla ricostruzione scenografica a grandezza naturale della straordinaria tomba della quadriga infernale con l’innovativa tecnica delle stampe digitali su intonaco delle pitture.
L’eccezionale rinvenimento della tomba della quadriga infernale avvenuto nell’ottobre 2003 nel corso delle annuali campagne di scavo nella monumentale necropoli delle Pianacce, a poca distanza dal centro di Sarteano, ha costituito una delle scoperte più significative nel campo dell’etruscologia degli ultimi decenni.
La tomba, scavata nel travertino ad una profondità di cinque metri con un dromos di accesso di venti metri, è decorata da un ciclo pittorico con colori vivaci e accesi che risaltano sopra l’intonaco bianco e che sono conservati in maniera sorprendente. Ma la sua eccezionalità è costituita soprattutto dall’originalità dei temi iconografici trattati. Sul lato destro del corridoio di accesso è raffigurata una quadriga, composta da due leoni e due grifoni, che traina un carro condotto da un demone dall’aspetto inquietante con volto arcigno e sguardo spiritato.
Si tratta probabilmente di una raffigurazione del tutto innovativa del demone Charun, omologo del Caronte greco nella sua funzione di accompagnatore delle anime verso l’Ade, ma in funzione di auriga come non è mai attestato nelle raffigurazioni dell’arte etrusca.
L’Abbazia di Spineta, la cui esistenza e’ documentata fin dal 1016, si trova a destra della strada che da Sarteano conduce a San Casciano Bagni, a circa 6 km di distanza. Anticamente questo luogo era coperto di rovi e spine, da qui il nome di Spineto o di Spineta dato alla zona. I monaci benedettini vallombrosani vi eressero un’abbazia, affidata in seguito ai cistercensi: gli spazi lasciati liberi dai boschi e dai rovi, erano coltivati sotto la guida dei monaci; si seminavano grano, farro, foraggio per gli animali e si piantavano la vite e l’ulivo.
La chiesa della SS. Trinità, annessa al convento, reca un semplice prospetto romanico rivestito in calcare. Il campanile a vela, più recente, si accosta al tiburio quadrilatero che racchiude una piccola cupola. Attraverso il portale del XVIII secolo s’accede all’interno, costituito da un’aula unica chiusa da tre absidi.
Lungo due delle vie principali del centro storico di Sarteano, ossia via Sant’Angelo e corso Garibaldi, si trovano una serie di strutture dove dormire ricavate in antichi palazzi finemente ristrutturati. Sono residenze d’epoca, appartamenti e bed and breakfast, l’ideale per immergersi al 100% nella vita di un tipico borgo toscano. C’è anche un hotel a 3 stelle, subito a sud del centro, dotato anche di piscina.
Tuttavia, com’è prassi in queste zone della Toscana, buona parte delle strutture ricettive di Sarteano non si trova in centro, bensì nei dintorni. Il territorio è infatti disseminato di agriturismi, poderi e case di campagna, l’ideale per staccare dalla frenesia della vita moderna e rigenerare corpo e spirito. Gli agriturismi di Sarteano sono tanti, ma sono tutti molto belli, ricavati in antichi casali finemente ristrutturati e dotati di tutti i servizi.
Sarteano dista soltanto 6 chilometri dal casello dell’autostrada A1 Chiusi-Chianciano Terme, e pertanto è davvero comoda da raggiungere da tutte le città della Toscana. Una volta usciti dall’autostrada, è infatti sufficiente percorrere la strada provinciale SP478 in direzione sud, e in meno di 10 minuti giungerete a destinazione.
La vicinanza all’autostrada fa sì che Sarteano non sia mai troppo distante dalle principali della città della Toscana. Da Firenze ci vuole un’ora e 20 minuti, da Arezzo 50 minuti, da Pisa e da Livorno 2 ore e 15 minuti, mentre dal capoluogo di provincia Siena ci vuole un’ora. Da tutte le città appena menzionate, l’itinerario consiste sempre nell’entrare in autostrada A1, uscire al casello di Chiusi-Chianciano Terme e proseguire sulla SP478 fino a destinazione.
Anche viaggiando con i mezzi pubblici Sarteano si raggiunge senza eccessive difficoltà. Non c’è la stazione ferroviaria, tuttavia chi viaggia in treno può scendere alla stazione Chiusi-Chianciano Terme, in località Chiusi Scalo, e poi proseguire in autobus con la linea extraurbana FT5 gestita da Autolinee Toscane in direzione Montepulciano, per un tragitto di soli 20 minuti. La linea effettua 4 fermate a Sarteano, due delle quali lungo la SP21, una in via Trieste e una in piazza della Libertà.
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Sarteano si trova in provincia di Siena, a cavallo tra la Valdichiana e la Val d'Orcia, a breve distanza dalla cittadina di Chiusi.