L’abbazia cistercense di San Galgano è uno dei colpi d’occhio più belli della Toscana. Questa maestosa chiesa duecentesca, mancante del tetto, è una vera icona della regione, ed è situata in una magnifica cornice naturale fatta di tutti gli stereotipi per cui la Toscana è famosa nel mondo: dolci colline, vigneti e file di cipressi.
In questo panorama bucolico parte del comune di Chiusdino, in provincia di Siena, si erge una sagoma, quella dell’abbazia di San Galgano appunto, davvero inconsueta. Della vecchia chiesa sono rimaste solo le mura e l’abside, un profilo tanto spettrale quanto affascinante, ed è proprio per questo che, nonostante la sua posizione piuttosto isolata, attrae migliaia di turisti ogni anno.
Come se questo non bastasse per pensare di visitarla, l’abbazia di San Galgano ha dalla sua anche la vicinanza all’eremo di Montesiepi, raggiungibile a piedi tramite un sentiero di non più di 15 minuti, un luogo di culto molto importante che custodisce la spada nella roccia, la quale secondo la tradizione cristiana fu uno dei miracoli di San Galgano, che la conficcò nella pietra per sempre. Oggi, dopo oltre 800 anni, è ancora visibile.
Il sito di San Galgano, oltre alle rovine dell’abbazia cistercense, comprende anche l’eremo di Montesiepi, al cui interno vi è conservata la famosa spada nella roccia.
Naturalmente, il motivo principale che spinge i turisti ad arrivare fin qui è l’abbazia in sè. Costruita nel Duecento in stile gotico e dedicata al santo originario di Chiusdino, oggi è completamente in rovina: sono rimaste in piedi soltanto le mura, con l’abside ancora in evidenza, perfettamente rivolto verso est, mentre sulla parte superiore della facciata ci sono due finestre a sesto acuto.
Il tetto dell’abbazia di San Galgano oggi non c’è più. La versione “ufficiale” vuole che si sia deteriorato e quindi caduto nell’arco dei secoli, mentre una versione alternativa, secondo alcuni leggenda e secondo altri verità, afferma che era originariamente fatto di piombo, e fu venduto da Girolamo Vitelli nel 1550. Qualunque sia la verità dietro al tetto dell’abbazia, dopo alcuni tentativi di restauro andati male, alla fine del Settecento venne sconsacrata e lasciata alle intemperie fino ai giorni nostri.
Le rovine dell’abbazia di San Galgano, con il suo profilo ancora intatto e immerse nella campagna toscana, regalano un colpo d’occhio davvero incredibile e particolare. Oltre al tetto manca anche il pavimento, il quale durante la bella stagione si trasforma in un manto erboso, mentre si può ancora vedere un transetto in tre navate e 4 cappelle con volte a crociera. A fianco dell’abbazia di San Galgano vi è il chiostro, che però è stato ricostruito all’inizio del secolo scorso, usando tuttavia i materiali originali.
Molto belle anche alcune sale accessorie, visitabili anch’esse con il biglietto d’ingresso dell’abbazia, tra cui la sala capitolare, dove in origine si ritrovavano i monaci per deliberare le principali regole della comunità, e lo scriptorium, che era il luogo dove i monaci copiavano i manoscritti.
Dall’abbazia di San Galgano, salendo un sentiero sterrato che si inerpica sulla collina di fianco, si arriva in circa 10 minuti di cammino all’eremo di Montesiepi. In realtà più antico dell’abbazia, fu edificato alla fine del 1100 nel luogo in cui si trovava la capanna dove San Galgano visse l’ultimo anno della sua vita; per questo motivo, esso corrisponde alla prima tomba del santo.
Consacrato nel 1185 e noto anche con il nome di Rotonda di Montesiepi poichè originariamente venne costruito a una forma circolare, l’eremo è costituito da una piccola chiesetta, con una cappella in cui si possono ammirare affreschi opera di Lorenzetti, e un campanile. Oggi della vecchia forma circolare rimane ben poco poichè l’eremo, nei secoli successivi, è stato “inglobato” all’interno di una struttura più ampia dedicata al culto di San Galgano.
La tradizione cristiana vuole che il primo dei 19 miracoli di San Galgano fu quello di piantare una spada in una roccia, oggi custodita al centro dell’eremo di Montesiepi.
Secondo le leggende che si mescolano alle testimonianze dell’epoca, Galgano Guidotti (questo il vero nome di colui che poi divenne San Galgano) era un cavaliere che decise di ritirarsi da eremita vicino a Chiusdino, il luogo dove era nato. Quando raggiunse il luogo, decise di piantare la spada nella roccia per usarla come croce.
Non è niente di più che un sasso con dentro una spada, che richiama la leggenda di Re Artù e della sua Excalibur, ma l’ampia portata mediatica della spada nella roccia fa sì che sia una delle attrazioni più apprezzate dai turisti che si spingono fin qui.
Per molti anni la spada nella roccia di San Galgano è stata considerato un falso, ma in tempi recenti, alcuni studi hanno dimostrato che effettivamente il materiale con cui è fatta appartiene al periodo che va dal 1100 al 1200.
Curiosità
Decine di anni fa un turista provò a estrarre la spada, rompendola all’altezza dell’elsa. Da quel momento, la spada e la roccia sono protette da una teca.
Visitare l’abbazia di San Galgano è possibile tutti i giorni, senza prenotazione. I biglietti si fanno direttamente alle casse situate all’ingresso del sito: sono previste riduzioni per i ragazzi fino a 18 anni, per chi ha più di 65 anni, per i gruppi sopra ai 20 elementi e per gli studenti con tessera universitaria. E’ anche disponibile un biglietto cumulativo formato famiglia, che consente l’accesso a 2 genitori e 2 figli ad un prezzo conveniente.
Inoltre, l’ingresso all’abbazia di San Galgano è gratis per i residenti del comune di Chiusdino, per i bambini fino a 6 anni, per gli accompagnatori di disabili e per le guide turistiche.
La chiesa è aperta tutti i giorni dell’anno; l’apertura è sempre alle 9 del mattno, mentre l’orario di chiusura varia a seconda del mese: da novembre a marzo alle 17:30, aprile, maggio e ottobre alle 18:00, giugno e settembre alle 19:00, luglio e agosto alle 20:00. Gli orari possono variare in caso di matrimoni o altri eventi. L’ultimo ingresso avviene 15 minuti prima dell’orario di chiusura.
Per maggiori informazioni o per pianificare al meglio la visita, è possibile telefonare al numero 0577-049312 o scrivere all’indirizzo email abbaziasangalgano@gmail.com.
L’eremo di Montesiepi è invece aperto ogni giorno dalle 9.00 al tramonto. L’ingresso è gratuito, e ogni domenica mattina alle 11.30 si svolge la messa. Per informazioni è disponibile il numero di telefono 0577-756700.
Non ci sono visite guidate ufficiali dell’abbazia di San Galgano e dell’eremo di Montesieci. Tuttavia, nulla vieta di farvi accompagnare da una guida turistica alla scoperta di questo magnifico sito, che potrete prenotare in città oppure direttamente online. Ci sono anche tour guidati in partenza da Firenze o Siena, che prevedono una tappa all’abbazia: la soluzione ideale per chi non ha l’auto al seguito e vuole comunque scoprire questa perla della toscana.
L’abbazia di San Galgano si trova lungo la strada comunale di S. Galgano, all’interno del comune di Chiusdino. E’ situata in posizione isolata, nel cuore della campagna toscana, e raggiungerla non è mai troppo comodo e semplice, qualunque sia la vostra origine.
Da Firenze, ad esempio, ci vuole circa un’ora e mezzo: la distanza totale è di 93 chilometri, e per arrivarci si procede in direzione sud lungo il raccordo autostradale Firenze-Siena, uscendo allo svincolo Colle Val d’Elsa Sud. Da qui si prosegue lungo la strada provinciale SP541, oltrepassando i paesi di Gracciano e Capannino della Suvera, arrivando fino a Montarrenti e al suo bel castello. Qui si devia lungo la SP73bis, che con il suo incedere tortuoso, conduce direttamente al sito.
Dal centro di Siena invece ci vogliono circa 40 minuti, procedendo in direzione sud-ovest, seguendo le indicazioni per Costalpino, Ampugnano e Rosia. Da qui si imbocca la SP73bis fino a San Galgano.
Dalle città costiere della Toscana, come Pisa e Livorno, la distanza da percorrere è ben più alta, sono circa 140 chilometri, ma il viaggio è rapido, e si compie in circa 2 ore. Si passa infatti buona parte del tempo a strade ad alto scorrimento, come l’autostrada A12 (da percorrere tutta verso sud fino alla barriera di Rosignano Marittimo) e la SS1 Aurelia. In corrispondenza di Follonica si lascia il corso dell’Aurelia e si entra nell’entroterra grossetano, percorrendo la strada regionale SR439 fino a Massa Marittima, e continuando poi lungo la provinciale SP441 fino a destinazione.
Per chi invece viaggia con i mezzi pubblici, purtroppo ci sono cattive notizie. L’abbazia di San Galgano non è raggiungibile direttamente: occorre prima arrivare a Siena, in autobus o in treno, e poi procedere con il trasporto pubblico locale. L’autobus 116 ad esempio, in partenza dalla fermata Montluc, impiega 47 minuti e 30 fermate prima di arrivare a Case Piane, da cui però occorre procedere a piedi (o in taxi, se siete fortunati) per circa un’ora.
L'abbazia di San Galgano si trova nel comune di Chiusino, nella parte sud-occidentale della provincia di Siena.