Palio di Siena

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Le contrade sono 17, ma solo 10 corrono il Palio, perciò oltre alle 7 che non hanno corso la volta precedente, ne vengono sorteggiate altre tre e questo sorteggio, che si effettua l’ultima domenica di maggio e la prima domenica dopo il Palio di luglio, segna l’inizio della manifestazione. Tre giorni prima della corsa avviene una cerimonia fondamentale, “la tratta”, con la quale a ogni contrada viene assegnato mediante sorteggio un cavallo fra i 10 scelti dopo le batterie. E’ un momento importantissimo: un buon cavallo può essere decisivo: i cavalli che corrono in piazza sono spesso dei mezzosangue veloci e coraggiosi insieme.

Nella notte precedente la corsa, si appronta la grande cena propiziatoria ove si canta e si brinda, ma anche si stipulano i patti segreti fra le contrade, opera del capitano e dei “mangini”, con lo scopo di vincere il Palio, ma anche di non farlo vincere alle contrade rivali. Il giorno del Palio, dopo la “provaccia” finale, il clima si fa teso e, quando il campanone della torre dà il segnale e i giovani della “comparsa” indossano i loro splendidi costumi, lo si può percepire ovunque. In un’atmosfera eccitata, ogni contrada che correrà sul Campo fa benedire il cavallo; è un momento da non perdere; il “correttore” dà la sua benedizione al cavallo e al fantino e congeda quest’ultimo col rituale “và e torna vincitore!”. Allora si dà sfogo all’eccitazione col rullare dei tamburi, lo sventolio delle bandiere, tra una folla sempre più fitta. L’attesa cresce sempre di più durante la “passeggiata storica” che precede il Palio; via via tutte le contrade sfilano nei loro variopinti costumi e, infine, entra il Carroccio, trainato da quattro buoi di razza chianina, portando il drappellone del palio (“il cencio”) salutato da migliaia di fazzoletti sventolanti.

Dopo un’attesa che pare interminabile, i cavalli escono dall'”entrone” del Palazzo Pubblico e si avviano, fra urla e acclamazioni, ai canapi di partenza. La partenza (“la mossa”) è un momento fondamentale; l’ordine di entrata fra i canapi è segreto e viene rivelato dal mossiere al momento del via. I primi nove cavalli entrano uno dopo l’altro mentre l’emozione attanaglia la gola: un buon posto alla “mossa” può voler dire la vittoria ! Non è infrequente il caso che i cavalli un po’ per l’eccitazione del fantino, un po’ per la tensione che regna tutt’intorno alla mossa, facciano le bizze e costringano a ripetere più volte la partenza. Il momento di quest’ultima è scelto dalla decima contrada che parte “di rincorsa” e solo allora cade la grossa fune che trattiene i cavalli. Questi scattano a velocità incredibile, con i fantini attaccati al collo, in un galoppo sfrenato. I tre giri di pista vengono compiuti circa in un minuto e mezzo. una velocità incredibile tanto che chi assiste per la prima volta al Palio stenta a raccapezzarsi. Prima ancora che il colpo di mortaretto decreti la fine della corsa, i contradaioli vincitori entrano in pista e corrono a prendere in consegna il “cencio” al grido “daccelo, daccelo !”. E’ un gran tripudio di bandiere, poichè ai vincitori si uniscono le contrade amiche, mentre non è raro che nel frattempo un altro fantino riscuota gli apprezzamenti dei contradaioli a suon di botte.

Come funziona il Palio di Siena

Il Palio dura quattro giorni: la mattina del 29 giugno per luglio, del 13 agosto per agosto, viene assegnato un cavallo a ciascuna delle Contrade partecipanti a quel Palio. Questa è la Tratta.

Vengono effettuate 6 prove, tre la mattina alle 9 e tre la sera alle 19.45 (19.30 per agosto). L’ultima delle prove di sera è chiamata Prova Generale mentre l’ultima prova in assoluto – corsa la mattina del Palio – è detta Provaccia.

La corsa del Palio consiste in tre giri della Piazza del Campo, in una pista di tufo tracciata nell’anello sovrastante la conchiglia. Si parte dalla Mossa, formata da due canapi dentro ai quali si dispongono 9 Contrade in un ordine stabilito per sorteggio, quando entra l’ultima, la rincorsa, viene abbassato il canape anteriore e data la partenza.

Vince la Contrada il cui cavallo, con o senza fantino, compie per primo i tre giri.
La Contrada vincitrice riceve il Palio, o Drappellone, che resterà per sempre conservato nel suo museo.