La città di Pescia ha antiche origini medievali; divisa dal fiume, è nettamente contraddistinta da due settori urbani: quello della Cattedrale e quello del Palazzo Comunale, ove si estende la grande piazza.
Antichi palazzi ed eleganti chiese caratterizzano il centro storico che, nonostante abbia subito notevoli interventi, possiede ancora la sua forma originaria.
Ad est è il nucleo urbano di forma circolare che prese origine dalla Pieve di S. Maria, oggi Cattedrale; ad ovest invece si sviluppa con un singolare disegno urbano longitudinale il nucleo della civitas, con appunto la piazza ed i palazzi delle rappresentanze comunali; quest’ultimo ebbe origine dal castello di Pescia che in età medievale era sotto la giurisdizione del Vescovo di Lucca.
Il Ponte del Duomo unisce questi due poli così nettamente divisi, il “religioso e il civile”.
Pescia, proprio per il suo assetto urbano e per la sua storia ricca di avvenimenti, è da tempo immemorabile considerata il capoluogo della Valdinievole.
Ricca di testimonianze documentarie ed artistiche, Pescia appare ancora oggi un luogo affascinante dove si possono trascorrere giorni tra i verdi colli circostanti e le caratteristiche strade che raccontano una tradizione e una storia plurisecolare.
Le prime immagini di Pescia risalgono al Quattrocento e mettono in risalto le due postazioni (castello-pieve) e la collina ripida che scende proprio verso il fiume.
Nel 1339 il castello di Pescia, dopo una storia plurisecolare sotto il dominio lucchese, passò sotto Firenze. Il 6 febbraio 1339 i fiorentini entrarono in Pescia e da quel momento la comunità seguì le sorti del governo del “giglio”.
Le grandi strutture chiesastiche, pur avendo quasi tutte una fondazione medievale, hanno subito forti rimaneggiamenti architettonici e decorativi nel Sei-Settecento.
Nel XVII secolo, infatti, Pescia conobbe la sua stagione artistica e politica migliore; la comunità iniziò ad avere un assetto più cittadino; le piccole realtà istituzionali, che fino a quel momento avevano avuto un carattere più famigliare, iniziarono, per così dire, a diventare veri e propri servizi per la società locale.
Il Comune di Pescia si estende su una superficie territoriale di 79,14 Km2. I suoi centri di maggiore attrazione turistica sono i Castelli della Valleriana e il paese di Collodi che è famoso in tutto il mondo perché l’autore delle Avventure di Pinocchio volle chiamarsi con il nome di questo paese.
Oggi la città di Pescia è nota per la produzione florovivaistica e per il centro di commercializzazione dei fiori dell’Italia Centrale.
Superata la strettoia sotto il campanile eccoci davanti al Duomo. Siamo proprio nel cuore religioso della città. Preceduta dal bel campanile trecentesco, ecco la grande facciata della Cattedrale. L’imponente architettura novecentesca nasconde l’origine medievale dell’edificio. Infatti la prima chiesa risale al IX secolo. Il Duomo all’interno mostra un’architettura elegante e severa, oltre a possedere importanti opere.
Il giardino degli agrumi a Pescia è un giardino di livello internazionale, unico nel suo genere poiché raccoglie oltre 200 varietà di agrumi provenienti da tutto il mondo. Un vero e proprio parco botanico, dove ogni visitatore ha la possibilità di ammirare e approfondire la propria conoscenza sulle piante di agrumi .
Hesperidarium costituisce un’occasione particolarmente invitante anche per un pubblico di non addetti ai lavori. La collezione di piante è inserita infatti in un contesto scenografico a cavallo fra l’antico e il moderno tra vialetti, tunnel vegetali, fontane e grandi figure ispirate alla fiaba di Pinocchio che si elevano tra le piante e colpiscono anche lo sguardo di un visitatore in tenera età.
Il giardino saprà sorprendere il visitatore con un percorso nuovo e pieno di curiosità: frutti giganti dalle forme digitate e cornute, sferiche e allungate, fogliame dai colori diversi e variegati, profumi e colori provenienti dagli angoli più remoti della terra. E’ possibile ammirare antiche cultivar e varietà rare ed esotiche, ma anche scoperte più recenti come quelle provenienti dall’emisfero australe.
Con 2.000 metri quadri di estensione, la grande serra fa da mantello al parco, lo protegge dalle intemperie e consente di poterlo visitare in ogni condizione meteorologica.
Percorrendo via della Cattedrale (di lato al Duomo) si arriva in Piazza Garzoni dove troviamo la chiesa di S. Chiara e il convento delle monache clarisse con il suo bel chiostro restaurato nel 1582. La chiesa di S. Chiara nonostante mostri una facciata settecentesca, conserva al suo interno la travatura lignea del tetto, tipica delle architetture francescane.
Di fronte al Duomo c’è la chiesa di S. Maria Maddalena. Sull’altare barocco si conserva il Crocifisso detto “della Maddalena” risalente alla seconda metà del sec. XIV. Dal 1700, ogni venticinque anni, il crocifisso viene trasportato per le strade della città e in quell’occasione, chiamata “Feste di Maggio”, i palazzi e le colline sono illuminate con lumini a cera.
Prima di lasciare il quartiere, nella zona chiamata “sdrucciolo del Duomo” (piazzetta Ducci), si può vedere il Palazzo delle famiglia Cecchi con un bel portico interno caratterizzato da colonne e da capitelli rinascimentali.
Percorrendo la Via Giusti verso il campanile del Duomo, sulla sinistra si trova l’arco del Pozzino.
Si suppone che fosse un passaggio sopraelevato da un edificio all’altro. L’arco in pietra, ricavato forse dalle antiche mura, unisce due palazzi.
Quello che un tempo fu dei canonici del Duomo e quello della famiglia Bellandi.
Provenendo da Montecatini Terme, il primo monumento che il viaggiatore incontra è la Porta Fiorentina. Fu eretta in onore di Gian Gastone dei Medici.
L’architettura rivela uno stile prettamente fiorentino con decorazioni artistiche dell’età barocca, fu terminata nella primavera del 1733.
Oltrepassando l’arco del campanile si accede al chiostro del Palazzo Vescovile. All’interno del palazzo si trova la Cappella Vescovile, ornata da un bellissimo trittico di Luca della Robbia.
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