Trekking e bicicletta nella Montagna Pistoiese

Itinerari a piedi e in bicicletta tra le montagne del Pistoiese e le province limitrofe.
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Le montagne in quanto ostacoli naturali sono spesso considerate delle frontiere destinate a separare realtà contrapposte. Ma le zone di confine non possono essere pensate solo come elementi separatori: esse vanno invece viste, nelle loro caratteristiche salienti, come “centri di espansione e d’irraggiamento, piccoli mondi dotati di un proprio valore e capaci di attrarre, di legare fra di loro, strettamente, uomini e paesi” (Febvre).

Tra gli elementi distintivi delle zone di confine, specialmente di montagna, vi erano – e sono tuttora riconoscibili – le strade che portano ai valichi; i luoghi di accoglienza dei viandanti (chiese, ospizi e locande); le dogane e le altre strutture di controllo militari e/o commerciali.

L’ambiente montano, specie nel passato, ma non solo, era contraddistinto da insediamenti umani accentrati (castelli e borghi), dalla presenza di estensioni boschive, di pascoli e praterie, da torrenti e corsi d’acqua punteggiati da opifici e da una fitta rete di sentieri. Su tutto dominava – e ancora domina – “l’alpe”, confine naturale valicabile a seconda dei vari periodi dell’anno.
Le testimonianze della cultura materiale, le tradizioni e i racconti popolari e le stesse relazioni dei funzionari governativi ci parlano di un mondo difficile e di scarse risorse.

La cartografia storica, notevole anche sotto il profilo estetico, ci permette, quasi fosse una “istantanea” che viene dal passato, di visualizzare il “paesaggio” montano così come si presentava in antico, fino alle trasformazioni dell’età moderna.

Traendo spunto da questo ricco patrimonio documentario, il progetto “Gli antichi Confini della Montagna Pistoiese” si propone come punto d’incontro tra le istanze della ricerca storica e le moderne esigenze del turismo culturale e sportivo, così come della didattica, auspicando un presidio dei caratteri originari del territorio e una coscienza realmente ecologica, partecipata e consapevole.

L’Abetone e la Strada Ximeniana

Dalle “Piramidi” al Monte Maiori

Percorso ad anello di 8 km circa, di facile percorrenza, per metà su strada sterrata e metà su sentiero. A metà del percorso si trovano una fontana e un’area attrezzata per la sosta. Il percorso, su strada sterrata, è a debole pendenza 2,5 % e può essere percorso anche da famiglie con bambini e da persone in carrozzina (con accompagnatore obbligatorio). Bei panorami sul Libro Aperto e sul versante modenese.

Verso il Libro Aperto

Itinerario più impegnativo: un piccolo dislivello iniziale fino alla cima di monte Maiori, la discesa alla Serrabassa e poi la salita continua alla vetta di monte Libro Aperto 1937 m. Si consiglia di rifornirsi di acqua alla fontana lungo il percorso. Ottimo il panorama sul crinale appenninico e su monte Cimone (riconoscibile dalle costruzioni in vetta).

Anello cicloturistico dell’Abetone

Anello facile da percorrere interamente in mountain bike. Non è molto lungo ma permette varianti escursionistiche interessanti come l’anello di Monte Maiori e varianti dove è richiesto un discreto allenamento: verso il Libro Aperto su sentiero di vallata, verso la Secchia e il Bicchiere, per scendere poi a Rivoreta e risalire all’Abetone da Pianosinatico; oppure da Boscolungo si percorre il sentiero CAI n. 102 che si collega con la valle del Sestaione. Si consiglia la borraccia e soprattutto il casco.

Verso la Lucchesia: Popiglio e Val di Lima

I ponti e la dogana di Popiglio

Itinerario di circa 2 km (andata e ritorno) su strada e mulattiera di facile percorrenza. Molto suggestivo ma poco conosciuto. Dal parcheggio, dopo un breve tratto in leggera pendenza, si raggiunge rapidamente il ponte di Castruccio quindi il piccolo ponte sul rio Torbecchia. Ancora un breve tratto di mulattiera che costeggia il corso del torrente Lima e si raggiunge il ponte sul torrente Liesina. Questo itinerario può essere effettuato in qualunque periodo dell’anno.

La mulattiera verso Popiglio e le Torri di Popiglio

Attraversato il ponte di Castruccio si imbocca la vecchia mulattiera che sale fino al paese di Popiglio e da qui, attraverso vecchie caratteristiche strade si risale nella parte alta del paese ed infine alle antiche torri costruite sulla promontorio che domina le valli del Limestre e della Lima.

Anello cicloturistico di Popoglio

Anello impegnativo di 37 km su strade sterrate e asfaltate da percorrere interamente in mountain bike. Dal parcheggio di Lambure si raggiunge la strada asfaltata che si collega con Piteglio. Superata la borgata di Migliorini, dopo poche centinaia di metri si devia a destra e si raggiunge il paese di Piteglio. Nei pressi delle scuole si scende in fondo alla valle e si risale a Casa di Monte percorrendo una strada asfaltata. Da qui si scende fino al bivio per raggiungere dapprima Crespole, quindi Lanciole e Pontito per poi risalire a Croce a Veglia. Su strada sterrata si scende nei pressi di Lucchio per proseguire su strada asfaltata fino al ponte nei pressi della “Tana”. Da qui si risale a Popiglio per poi ridiscendere sulla mulattiera fino al ponte di Castruccio.
Si consiglia la borraccia e soprattutto il casco.

I monti dell’Orsigna

Dall’Orsigna alla fonte della Gabelletta

Percorso mediamente impegnativo di circa 15 km (andata e ritorno) su sentiero e mulattiera. Dal paese dell’Orsigna si percorre un breve tratto asfaltato poi si imbocca l’antica mulattiera che sale abbastanza rapidamente a Case Moretto, quindi a Case Aldria. Nei pressi della strada sterrata per Case Paoluccio si piega a sinistra e si percorre un tratto in falso piano fino alla fonte della Gabelletta. Tutto l’itinerario è ombreggiato da castagni e faggi e radi boschetti di conifere.

Verso il Passo del Termine

Da Case Paoluccio si prosegue verso levante lungo la strada sterrata che sale in leggera pendenza. In poco meno di 30 minuti si raggiunge il bivio per il sentiero che sale rapidamente al Passo del Termine. Il crinale stabiliva il confine tra le terre dello Stato Pontificio e il Granducato di Toscana.
Si consiglia di rifornirsi di acqua alla partenza.

Anello cicloturistico dell’Orsigna

Anello con notevole dislivello, abbastanza impegnativo di 33 km da percorrere quasi interamente in mountain bike. Dal paese di Orsigna si raggiunge la località Case Corrieri e si imbocca la strada sterrata che risale fino al rifugio di Porta Franca (ultimo tratto da percorrere a piedi). Dal rifugio si sale rapidamente sul crinale appenninico per poi scendere su sentiero alla Casetta Pulledrari. Dopo pochi chilometri di asfalto si percorre una comoda strada sterrata che taglia a mezzacosta il versante meridionale di Punta della Crina per scendere infine alla strada asfaltata per Pracchia e su questa si raggiunge nuovamente Orsigna.
Si consiglia la borraccia e soprattutto il casco.

Sulla “Via Lombarda” verso Modena e Bologna

Doganaccia – Passo della Calanca – lago Scaffaiolo

Percorso mediamente impegnativo di circa 7,5 km (andata e ritorno) interamente su sentiero. Dalla Doganaccia si risale dapprima ripidamente e poi a mezzacosta il versante meridionale del monte Spigolino per raggiungere il Passo della Calanca. Un altro breve tratto e si raggiunge il Lago Scaffaiolo. A metà del percorso si incontrano cancelli dei recinti per il bestiame e una fontana. Bei panorami su tutto il crinale appenninico.

Dalla Doganaccia al Corno alle Scale

Dal Lago Scaffaiolo si prosegue verso levante lungo il sentiero di crinale. In poco meno di 45 minuti si raggiunge la vetta del Corno alle Scale m. 1945. Si consiglia di rifornirsi di acqua alla partenza.

Anello Doganaccia – Lizzano – Vizzaneta – Cutigliano e rientro in funivia

Anello abbastanza impegnativo di 20 km da percorrere interamente in mountain bike. Dalla Doganaccia si scende su strada sterrata fino a Vizzaneta, piccola borgata nei pressi di Lizzano. Poi su strada asfaltata si scende alla strada statale n. 12 e la si percorre fino a Casotti. Superato il ponte sul torrente Lima si sale per un chilometro a Cutigliano. Da qui si può raggiungere la Doganaccia con la funivia o risalendo la strada asfaltata per la località “Il Melo”. Il percorso permette numerose ed interessanti varianti escursionistiche. Si consiglia la borraccia e soprattutto il casco.

Tra Lucca, Modena e Pistoia: l’Alpe delle Tre Potenze

Da Pian degli Ontani verso la Torre del Fattucchio

Passeggiata di facile percorrenza su strada sterrata. Dal paese di Pian degli Ontani si scende al torrente Sestaione e lo si risale in leggera pendenza fino a giungere ai piedi del ripido sentiero per la Torre del Fattucchio.

Verso le Tre Potenze

Il percorso si sviluppa su sentieri CAI ben segnati che attraversano una zona considerata tra le più belle della Montagna Pistoiese fino a collegarsi con la vetta delle Tre Potenze, antico confine tra il Granducato della Toscana, il Ducato di Modena e lo Stato di Lucca. Dalla vetta ottimo panorama.

Anello cicloturistico della Faggeta – MTB

Il percorso si sviluppa lungo un tracciato quasi interamente sterrato che attraversa la faggeta di Pian di Novello. Non presenta alcuna difficoltà di percorrenza, tuttavia, dato il dislivello in salita, è richiesto un buon allenamento.

La Terra di San Marcello

Da Pian dei Termini verso monte Peciano

Passeggiata di facile percorrenza su strada sterrata. Da Pian dei Termini si percorre un tratto in leggera pendenza che si inoltra quasi subito in un fitto bosco di conifere. Una fontanina di acque ricche di sali minerali è la meta del percorso.

Verso Monte Gennaio

Il percorso si sviluppa su sentieri CAI ben segnati che attraversano la foresta del Teso. Da Pian dei Termini si sale continuamente, salvo brevi tratti in falso piano, fino ala meta dell’escursione. Lungo il percorso si osservano suggestivi panorami sui rilievi più importanti dell’Appennino Settentrionale.

Anello cicloturistico di Pratorsi – MTB

Anello di media difficoltà anche se molto breve. Il primo tratto su asfalto si collega con il rifugio di Pratorsi, poi prosegue su tratti di sentiero e di strada sterrata. Il dislivello e le ripide discese rendono questo itinerario molto particolare.

Verso Bologna: Sambuca e le Valli delle Limentre

Da Taviano al castello di Sambuca

Passeggiata di facile percorrenza su mulattiera. Dal paese si prende la vecchia mulattiera che risale dapprima al Convento poi a Sambuca. In poco tempo si raggiunge la Rocca da cui si osserva un suggestivo panorama sulla valle del Limentra e sui rilievi appenninici.

Verso Pavana: la Via Francigena

Dalla Rocca si scende all’interno del paese e si prende il sentiero che ripercorre l’antica via Francigena fino a Pavana. Il percorso in leggera pendenza attraversa rigogliosi boschi di castagno, acero e ontano in una tranquillità quasi irreale, per giungere infine a Pavana.

Anello cicloturistico di Pracchia – MTB

Dalla stazione climatica famosa per le sue acque si risale abbastanza rapidamente alla sella tra Poggio dei Lagoni e Poggio del Papa e si percorre in quota tutta la dorsale che divide le valli del Reno e della Limentra. L’anello si chiude percorrendo la strada statale n.64 fino a Ponte alla Venturina e quindi lungo la S.S. n. 632 “Traversa di Pracchia” per una quindicina di chilometri.