II nome “Grotta del Vento” deriva dalla violenta corrente d’aria che la percorre, dovuta alla presenza di due imbocchi posti a quote diverse. Quello inferiore (ingresso turistico) e situato a m. 627 sul livello del mare, mentre quello superiore, impraticabile, si trova ottocento metri più in alto, ad oltre 1400 metri d’altezza; la temperatura interna si mantiene costantemente sul valore di + 10,7 gradi centigradi.
Si ha quindi una colonna d’aria che d’estate, essendo più fredda dell’aria esterna, e più pesante, quindi provoca all’imbocco inferiore il noto vento uscente (entrante a quello superiore). D’inverno la situazione si ribalta; siccome fuori la temperatura e quasi sempre più bassa, l’aria interna, più calda di quella esterna e quindi più leggera, sale, provocando all’imbocco inferiore il vento entrante (uscente a quello superiore). La velocità del vento e direttamente proporzionale alla differenza che intercorre tra la temperatura esterna e quella interna. Durante le visite la corrente d’aria viene quasi completamente bloccata mediante la chiusura di una porta blindata.
E’ ubicata in una delle zone più pittoresche delle Alpi Apuane, è tra le cavità europee di maggiore interesse scientifico. La grande varietà di aspetti e la vastissima fenomenologia, fanno di questa grotta una vera enciclopedia naturale di speleologia e morfologia carsica profonda, i cui aspetti vengono illustrati con precisione e competenza dalle guide.
Percorrendo comodi sentieri, si possono osservare tutte le manifestazioni evolutive della grotta, dalle piccole fessurazioni che ne sono all’origine ai grandi abissi verticali, dalle spoglie condotte appena scavate dall’acqua alle antiche gallerie fossili, tutte addobbate da splendide stalattiti policrome, esili drappeggi traslucidi, candide colate e guglie stalagmitiche. L’acqua, assente in superficie, abbonda in tutta la grotta, dove si incontrano fiumi sotterranei, cascate, sifoni, laghetti e pozze di traboccamento. Le concrezioni sono tutte vive, cioè in accrescimento, sempre percorse da un velo d’acqua che ravviva i colori esaltandone la bellezza.
Circa 200 milioni di anni fa, sul fondo di un mare che potremmo far corrispondere all’attuale Tirreno, iniziarono a depositarsi enormi quantità di gusci di conchiglie, di formazioni coralline, di scheletri di pesci, di sabbie, di fanghiglie e di carbonato di calcio precipitato chimicamente per evaporazione dell’acqua.
Questi detriti, sebbene in quantità e composizioni diverse, continuarono ad accumularsi, strato su strato, per almeno 170 milioni di anni, formando una massa di migliaia di metri di spessore. L’enorme peso di tale accumulo provoco la compressione e la cementazione dei vari elementi, trasformandolo lentamente in roccia calcarea.
Attorno ai venti milioni di anni fa, forti spinte (movimenti orogenetici), legate alla deriva dei continenti, provocarono il sollevamento di questa massa rocciosa che, fratturandosi intensamente a causa delle potenti sollecitazioni ricevute, emerse dal mare, e formò lentamente le attuali montagne.
L’acqua piovana, precipitando sulla superficie crepacciata della montagna, venne inghiottita immediatamente nel sottosuolo, dove vari rivoli d’acqua si unirono per formare quei ruscelli, quei torrenti e quei fiumi sotterranei che, percorrendo per milioni di anni le fessure, le hanno progressivamente ampliate, trasformandole in quella fitta rete di cunicoli, gallerie, pozzi e sale che costituiscono il complesso sotterraneo della “Grotta del Vento”.
Il percorso turistico della grotta è suddiviso in 3 parti completamente diverse tra loro.
Nella prima parte, la più pianeggiante, si può vedere una grande abbondanza di concrezioni calcaree, come stalattiti e stalagmiti, quasi tutte vive, cioè in fase di accrescimento.
Nella seconda parte si scende in una zona di grotta ancora in fase di ampliamento, senza concrezioni calcaree, ma con forme di erosione alle pareti, un piccolo corso d’acqua sul fondo e delle curiose formazioni di fango nella galleria di ritorno.
Nella terza parte si visita un pozzo di 90 metri, perfettamente verticale, che viene risalito dal basso verso l’alto fino ad un salone terminale, cui segue un breve canyon sotterraneo.
La visita di tutte le 3 parti, il terzo itinerario, ha una durata di circa 3 ore, ma è possibile visitare anche solo la prima parte con il primo itinerario, di circa un’ora, o le prime 2 con il Secondo Itinerario, di circa 2 ore.
I percorsi hanno tutti il fondo in cemento, ringhiere metalliche e illuminazione artificiale e sono pertanto facilmente accessibili per la maggior parte dei visitatori. Nella scelta dell’itinerario, invitiamo comunque a valutare se la durata, il numero di scalini e il dislivello totale siano compatibili con la propria condizione fisica.
La Grotta del Vento è aperta tutti i giorni dell’anno (Natale escluso). Dal 1 aprile al 30 settembre e in tutti i giorni festivi del periodo rimanente si pratica il seguente orario:
Nei giorni di grande affluenza, per evitare sovraffollamenti e lunghe attese, i gruppi entreranno ogni qual volta saranno completi.Per gruppi organizzati composti da almento 20 persone (scuole, cral aziendali, parrocchie, associazioni, ecc.) è possibile la visita in ogni giorno dell’anno, purché prenotata con alcuni giorni d’anticipo.