Situata nel cuore della Garfagnana, in provincia di Lucca, la piccola Barga stupisce per la sua bellezza semplice. E’ una cittadina di poco meno di 10 mila abitanti, da scoprire lentamente passo dopo passo; non è un caso che faccia parte del circuito Cittaslow, che tra l’altro ha come impegno quello di migliorare la qualità della vita di abitanti e visitatori.
Ma i riconoscimenti di Barga non finiscono qui: è anche parte del club dei borghi più belli d’Italia, e allo stesso tempo è bandiera arancione del Touring Club Italiano. Ecco quindi perchè, durante un viaggio in Toscana, non potrete proprio evitare di visitare Barga. Certamente la sua posizione all’estremità nord della regione, quasi al confine con l’Emilia Romagna, forse non l’ha aiutata a ricevere il successo turistico che si merita, ma concedetele una possibilità e non vorrete più tornare indietro.
Inoltre, Barga è anche un punto di partenza perfetto per scoprire la Garfagnana, regione storica contenuta all’interno della provincia di Lucca, che si sviluppa nell’entroterra tra colline e montagne. Climi freschi tutto l’anno, panorami mozzafiato e borghi intatti da secoli: scegliete Barga come base dove dormire, e poi spostatevi in auto in gita di un giorno. Scoprirete una zona fuori dai circuiti turistici di massa ma molto bella e affascinante, dove arte, cultura e tradizioni si fondono in un mix unico.
Nel centro di Barga ci sono molte cose da vedere, nonostante la sua estensione tutto sommato piccola. Prima di visitarle tutte, però, girovagate senza meta per le stradine strette di stampo medievale, godetevi ogni angolo, le terrazze naturali, i monumenti e le chiese. Infine, partite alla scoperta dei meravigliosi dintorni.
Iniziate la vostra visita dei principali punti di riferimento cittadini con la collegiata di San Cristoforo, ossia il duomo di Barga. E’ una chiesa antichissima che svetta sul centro storico, la cui costruzione iniziò prima dell’anno 1000, anche se durante la sua storia ormai millenaria è stata più volte rimaneggiata, inserendo stili architettonici diversi, dal romanico al gotico.
La facciata è realizzata in pietra locale, l’alberese di Barga, e ai fianchi della porta principale si trovano due colonne con due leoni, a rappresentare la forza della fede. Molto bello anche il campanile, su cui svettano tre campane. All’interno invece il duomo di Barga è composto da tre navate, ed è contraddistinto da un bellissimo pulpito in marmo risalente al XIII secolo. Tra le opere d’arte sacra presenti all’interno del duomo di Barga svettano il Ciborio degli Olii Santi di Andrea della Robbia e una tavola della Madonna del Molino risalente al Trecento.
Un altro tra gli edifici religiosi più importanti di Barga, la chiesa della Santissima Annunziata risale alla fine del Cinquecento, e venne costruita con lo scopo di conservare due statue in legno, l’Annunciata e l’Angelo Annunciante, risalenti al Trecento.
La facciata è piccola e non eccessivamente interessante, mentre l’interno è molto bello, a navata unica con pianta a croce latina. Le cappelle laterali hanno decorazioni barocche, e sono abbelliti da alcune opere molto interessanti, come la Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate, Francesco e altro Santo pellegrino, risalente all’inizio del Seicento.
Nella cappella di destra c’è poi il corpo di San Fruttuoso, custodito all’interno di un’urna.
Non lasciate Barga senza aver prima visitato la casa museo di Giovanni Pascoli, sita in località Castelvecchio Pascoli. La casa fu l’abitazione del poeta per quasi 20 anni, e ancora oggi si può ammirare con gli arredi dell’epoca.
Pascoli infatti nel 1895 insegnava al liceo Niccolini di Livorno, e cercando un luogo di campagna dove stabilirsi venne a conoscenza di Barga. Se ne innamorò subito, e decise di vivere qui assieme alla sorella. Dopo la sua morte, la sorella di Pascoli continuò a vivere a Castelvecchio fino al 1953, anno in cui morì; durante i quasi 40 anni in cui visse nella casa non effettuò nessuna modifica, e non installò nemmeno luce e acqua per non comprometterne l’integrità.
Alla morte di Maria Pascoli la casa andò al comune di Barga, grazie alle volontà scritte nel testamento. Nel 1960 la casa venne ufficialmente riaperta e convertita in museo, oltre che da sede della fondazione Giovanni Pascoli.
Immerso in un bosco di montagna a 600 metri di altitudine, a circa 26 chilometri da Barga in località Ponte a Gaio, l’Orrido di Botri è un incredibile canyon calcareo che può essere esplorato in autonomia o tramite i servizi delle esperte guide durante l’estate da giugno a settembre, quando la portata delle acque è bassa e la temperatura piacevole.
Alla base, dove si trova il livello più umido, la vegetazione è formata da muschio e felci, mentre salendo verso l’alto ci sono piante di aquilegia, silene e faggi. Le pareti dell’Orrido di Botri raggiungono i 200 metri di altezza, e qui nidifica l’aquila reale.
L’accesso all’Orrido di Botri avviene da Ponte a Gaio; qui si trova anche la biglietteria e il centro accoglienza. Per la visita, è obbligatorio il casco protettivo e le scarpe da trekking. Il percorso, soste escluse, dura circa 3 ore, ed è indicato ai bambini con più di 11 anni.
Una delle attrazioni più famose della Garfagnana si trova a Borgo a Mozzano, a meno di 20 minuti d’auto dal centro di Barga. E’ il ponte del Diavolo, che deve la sua fama al suo profilo unico, con un enorme arco a tutto sesto e tre archi minori.
Le leggende sulla sua costruzione e sul suo nome si sprecano, ma di certo c’è che la sua bellezza doveva essere ancora maggiore in passato, prima che venisse costruita una diga a monte che ha innalzato il livello dell’acqua del fiume Serchio.
Fornaci di Barga è il centro più importante e popolato dopo il Capoluogo. Il suo sviluppo inizia nel 1910, anno in cui fu raggiunto dalla linea ferroviaria. Successivamente ebbe inizio la costruzione dello stabilimento della Società Metallurgica Italiana, oggi L.M.I., che copre un’area di 400.000 mq ed occupa quasi 1.000 dipendenti. La piccola borgata di un tempo è oggi una moderna cittadina ed un ricco centro commerciale che si distende prevalentemente lungo la via statale, parallela alla ferrovia Lucca-Aulla.
Castelvecchio Pascoli ha il suo centro sulla strada che da Barga conduce al Ponte di Campia, ma comprende numerose località. Deve il suo nome al poeta Giovanni Pascoli, che qui nel 1895 stabilì la sua dimora sul Colle di Caprona e visse con la sorella Maria fino alla morte. Casa Pascoli, oggi museo, e’ continuamente visitata da turisti e studiosi. Da casa Pascoli, per il vialetto lungo il Rio dell’Orso, si giunge alla chiesa dedicata a S. Nicolò, costruita nel 1600. Davanti alla chiesa si trova il monumento-tomba al Poeta, opera di Plinio Nomellini, regalato da Maria al paese di Castelvecchio, che nel 1923 lo dedicò ai caduti della prima guerra mondiale. A monte del Colle di Caprona sorge l’importante “Centro Turistico Internazionale Il Ciocco”, sede di incontri e avvenimenti sportivi a livello internazionale.
Qui si trova la villa di campagna residenza estiva della famiglia Mordini. All’inizio del viale di accesso sono due grandi cedri del libano, quivi trapiantati nel 1824. Nel periodo ottobre 1944 – aprile 1945, in cui la linea gotica del fronte si stabilizzò, Albiano venne a trovarsi in terra di nessuno e fu parzialmente distrutta dall’artiglieria e dall’aviazione. Oggi è stata completamente ricostruita ed è meta di numerosi turisti.
Sommocolonia fu certamente un avamposto fortificato dai romani. Cinta da mura che racchiudevano due torri, venne parzialmente distrutta dai bombardamenti fra l’ottobre 1944 e l’aprile 1945. E’ stato un comune autonomo per lungo tempo, finchè nel 1532 fu incorporato da Barga. Fu il centro della lotta organizzata, contro i Medici, dal barghigiano Amedeo Bartoli, detto Capitan Galletto. Attualmente il paese conserva le caratteristiche di un castello medioevale. Sopra un colle si trova un cippo-monumento alla memoria di un gruppo di partigiani che, il 26 dicembre 1944, morirono combattendo a fianco delle truppe statunitensi.
Tiglio Basso è un paesino a cavaliere del valico che conduce a Coreglia Antelminelli. Da Tiglio Basso si raggiunge Tiglio Alto, in posizione meravigliosa con un panorama sulla Media Valle del Serchio e la catena delle Apuane. Nella chiesa, costruita a guisa di croce e sormontata da una cupola, due bellissime statue di marmo rappresentanti la Vergine e l’Arcangelo Gabriele sono inserite nella cornice ornamentale dell’altare maggiore. Per tutto il medioevo il Santuario di Tiglio fu meta di famosi pellegrinaggi.
Renaio è il più importante centro barghigiano per il mercato dei funghi, durante la raccolta estiva-autunnale. Una scorrevole strada, recentemente realizzata, lo collega al capoluogo. Da Renaio è possibile raggiungere una caserma della Forestale in località “La Vetricia” dove un tempo esisteva un’osteria per i viandanti dei due versanti del crinale appenninico tosco-emiliano. La strada, seguendo l’antico tracciato della Via dei Remi, si congiunge, attraverso il Passo del Saltello, a quota 1624, con il Santuario di San Pellegrino in Alpe.
Questa pianeggiante zona costeggia, all’inizio, il torrente Corsonna poi, fortemente irrigua, si estende lungo il fiume Serchio. In San Pietro in Campo, ove ora è la chiesa, esisteva, attorno al Mille, un monastero di Monache Agostiniane, in seguito trasformato in romitorio di frati. Nel 1723 fu elevato a parrocchia. “L’Arsenale”, che ha dato il nome ad una località, era un capannone lungo 22 metri e largo 9, dove venivano rimessi i tronchi di faggio e cerro, che dalla montagna, trascinati da muli lungo la Via dei Remi, venivano sospinti nel Serchio, affinchè, nei giorni di piena, raggiungessero la foce. Qui venivano trasportati all’Arsenale di Pisa, dove venivano trasformati in remi ed altro materiale per la marina da guerra toscana. Il centro di Mologno, ove trovasi la stazione ferroviaria di Barga-Gallicano, è in piena fase espansiva per lo sviluppo edilizio.
A metà strada fra Barga e Fornaci di Barga, sotto strada, è l’antica Pieve di Loppia (X sec.). L’insigne monumento romanico è a tre navate, le finestre sono a feritoia. L’importanza della chiesa di Loppia, dedicata a S. Maria, è documentata da una carta longobarda dell’anno 993. Infatti, nel Medioevo, dalla Pieve di Loppia dipendevano 28 fra parrocchie e chiese da Calavorno a Lupinaia. Nel 1390, dopo alterne vicende storiche, titolo e mansioni passarono a Barga e solo nel XIV sec. fu ricostituita parrocchia. Da Loppia si sale, lungo il ripido “Solco”, nel piano di Filecchio, dove vive la maggior parte della popolazione.
Ponte all’Ania è una grossa borgata all’estremo limite del territorio barghigiano. E’ raggiungibile anche dal piano di Filecchio, passando per il paese di Pedona. Durante tutto il tempo in cui Barga e tutte le Parrocchie del suo Vicariato prosperavano all’ombra del governo fiorentino, Ponte all’Ania, trovandosi ai confini del territorio della Repubblica Lucchese, divenne un importante centro commerciale e, per la ricchezza dell’acqua (torrente Ania) la località più industriale del Comune.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Nel centro storico di Barga ci sono numerose strutture dove dormire: sono perlopiù appartamenti e B&B, tutti in media di ottima qualità. Scegliete di dormire in centro per essere più vicini possibile ai luoghi di interesse principali, ma mettete in conto alcuni potenziali svantaggi, tra cui la carenza di parcheggio e la possibilità di essere comunque immersi tra i turisti.
Spostatevi quindi nella zona nuova di Barga se cercate più tranquillità e un maggior numero di servizi a portata di mano: qui però le strutture dove dormire sono poche, pertanto dovrete accontentarvi qualora non soddisfacessero le vostre aspettative.
L’alternativa è quella di spostarsi nei dintorni, nelle colline e montagne circostanti. Usciti di qualche chilometro da Barga vi troverete immersi nella natura incontaminata, nella tranquillità più assoluta. In questo angolo di Toscana sono sorti numerosi alloggi di ottimo livello, come resort, ville, cottage e quant’altro, quasi tutti con piscina, magnifiche viste sulla Garfagnana e ristorante interno, per godersi le bontà del territorio a chilometro zero.
Barga si trova in posizione piuttosto defilata, e pertanto non è mai troppo semplice da raggiungere, persino per chi arriva da Lucca, dato che la strada è lunga circa 40 chilometri, che si percorrono in poco meno di un’ora prima lungo la strada statale SS12 dell’Abetone e del Brennero, e poi proseguendo lungo la SR445 che si inerpica fino al centro di Barga.
Va da sè che raggiungere Barga dalle altre città implica il dover arrivare prima a Lucca, che fortunatamente non è un problema poichè la città murata toscana si trova lungo il corso dell’autostrada A11 Firenze-Mare: da Firenze ci vuole un’ora, da Arezzo e Siena circa un’ora e 40 minuti, mentre dalle città costiere della Toscana come Pisa e Livorno ci si impiega dai 20 ai 35 minuti. A questi tempi di percorrenza, aggiungete un’ora scarsa e avrete le idee chiare su quanto ci vuole per arrivare a Barga.
Per chi sceglie di viaggiare con i mezzi pubblici, da Lucca ci sono due collegamenti disponibili: il treno regionale fino alla stazione di Barga-Gallicano, situata in località Mologno, o l’autobus Lucca-Barga. Lo svantaggio della soluzione in treno è che una volta arrivati a Mologno, ci sarà comunque da prendere l’autobus fino al centro di Barga. Per quanto riguarda le tempistiche, il treno da Lucca a Barga-Gallicano impiega circa 50 minuti, mentre l’autobus diretto ci mette circa un’ora e 10 minuti.
Che tempo fa a Barga? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Barga nei prossimi giorni.
Barga si trova in Garfagnana, in provincia di Lucca, lungo la strada SR445 che percorre il fiume Serchio. E' più o meno equidistante da Bagni di Lucca e Castelnuovo di Garfagnana.