Terranuova Bracciolini è l’ultima terra murata costruita da Firenze, conserva ancora le antiche mura e le torri della sua fondazione. Originariamente chiamata Castel Santa Maria, deve il cambiamento toponomastico al grande umanista del XV secolo Poggio Bracciolini, che qui nacque nel 1380. Affreschi del ‘300 e ‘400 sono conservati nella Chiesa di San Biagio ai Mori. Terranuova fu anche il luogo di nascita di Fra’ Diamante, di Feo, che qui vide la luce intorno al 1430, collaboratore di Filippo Lippi. Di grande fascino è il panorama delle Balze che si scorge salendo fin sopra il piccolo borgo di Persignano. Come da tradizione anche Terranuova, ogni seconda domenica del mese (ad eccezione di agosto) ha il suo appuntamento con la Fiera dell’Antiquariato che si svolge nelle piazze del centro storico.
I dintorni di Terranuova permettono una incredibile scelta di itinerari, d’interesse naturalistico, storico ed artistico.
Oltre alle mete più conosciute dal turismo internazionale (Chianti, Vallombrosa, Casentino, ecc…), il visitatore avrà modo di scegliere tra visite ed escursioni in una “Toscana minore” ma pur sempre di grande suggestione, ed in ogni stagione dell’anno.
Il viaggio può iniziare agli estremi del Valdarno, nei dintorni della città di Arezzo, dove si trova Ponte Buriano: il ponte romanico sull’Arno è con ogni probabilità quello riprodotto da Leonardo sullo sfondo della Gioconda.
Da Ponte Buriano, la strada Setteponti scorre verso nord tra vigneti, oliveti ed i primi terrazzamenti sul lato del Pratomagno. Dopo le case coloniche di Castiglion Fibocchi e Laterina, l’antica Cassia Vetus arriva nelle vicinanze del Borro, grazioso borgo medioevale e oggi importante centro turistico.
Poi attraversa Loro Ciuffenna, antico insediamento edificato sull’alta roccia tagliata dalle acque del torrente. Si possono ammirare ancora quasi tutti gli edifici medioevali nel caratteristico rione detto “Fondaccio” raggruppato all’estremità di un ponte romanico dall’agilissima campata. Nei pressi del palazzo Comunale, sono da visitare il Museo Venturino Venturi (che contiene pitture e sculture dell’artista lorese), l’antico mulino ad acqua e il centro “La Filanda” di recente ristrutturato.
Loro Ciuffenna è la porta d’accesso per la montagna, all’inizio coperta di vigneti e oliveti, poi di querce e castagni e infine di faggi. Molti sono i piccoli paesi sul versante valdarnese del Pratomagno, e il loro nome richiama origini antiche: Rocca Ricciarda, Modine, Gorgiti, Poggio di Loro, Chiassaia, Anciolina.
Proseguendo per la Cassia Vetus e proprio nel mondo delle Balze, si incontra la villa-fattoria di Poggitazzi e quindi Castelfranco (un’altra delle “terre nuove” fiorentine); poco fuori le mura, la badia di Soffena, abbazia costruita nell’XI secolo.
L’ultima tappa del Valdarno aretino è Piandiscò, con la pieve romanica di Santa Maria a Scò; qualche chilometro più in là, inizia la foresta di Vallombrosa, con una storia antica e prestigiosa, da sempre meta turistica. Da visitare la millenaria Abbazia e la “collezione” di specie arboree, oggi costituita in riserva naturale biogenetica.
Il fondovalle è l’area più vitale della provincia di Arezzo, oggetto nel tempo di un processo di forte sviluppo economico e demografico, dove convivono moderne infrastrutture e il tessuto della viabilità storica, testimonianze di archeologia industriale e case coloniche oggi ristrutturate a fini turistici.
San Giovanni Valdarno è una piccola città d’arte: è la terra natale di Masaccio, e il suo palazzo del Podestà è attribuito ad Arnolfo di Cambio: La Basilica di Santa Maria delle Grazie custodisce nell’annesso Museo una Annunciazione, capolavoro del Beato Angelico.
Sempre sulla riva sinistra dell’Arno, è Montevarchi, con una curiosa pianta ellissoidale. Da sempre caratterizzata da una intensa attività imprenditoriale, Montevarchi è stata importante per il suo mercato agricolo, poi per la manifattura della lana e delle pelli, e oggi per il florovivaismo e l’industria della moda. Nella Collegiata, si trova il monumentale Tempietto di Andrea della Robbia. A qualche decina di metri, il Museo Paleontologico e la ricca biblioteca dell’Accademia del Poggio.
Oltrepassata Levane (dove Montaigne lodò nel ‘500 l’osteria “…migliore di tutta la Toscana”) e preso in direzione di Siena, si apre la Valle dell’Ambra, con uno dei più bei paesaggi rurali. Brevi escursioni portano a piccoli borghi come Cennina, Montebenichi, San Leolino, Badia a Ruoti, Duddova: ed è un vero viaggio nel tempo, tra pievi, castelli e testimonianze artistiche e storiche. Qui inizia la regione del Chianti, e già si percepisce l’influenza di Siena.
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