La piccola località di Camaldoli, situata all’interno del comune di Poppi, nel cuore delle foreste casentinesi, è una vera e propria sorpresa. Qui infatti risiede una comunità di monaci fondata addirittura all’inizio dell’anno Mille, da san Romualdo di Ravenna e ancora oggi attiva. I monaci vivono la loro vita di preghiera tra il monastero e l’eremo, due eleganti complessi distanti tra loro circa tre chilometri, che sono la principale ragione del viaggio.
Ma non è tutto, perchè visitare Camaldoli significa anche immergersi nella rigogliosa natura del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che si estende tra Toscana ed Emilia-Romagna, e comprende interamente l’abitato e i suoi dintorni. Potrete quindi passeggiare per i sentieri da trekking, o percorrerli in bicicletta, e poi visitare i bellissimi dintorni, dato che il Casentino, la vallata sottostante, è davvero ricca di cose da vedere.
Una volta saliti fino agli 840 metri di altitudine a cui si trova Camaldoli, oltre alle bellezze dei dintorni le principali attrazioni da visitare sono 3: l’eremo, il monastero e il bel laghetto Traversari.
Lasciatevi stupire dall’eremo di Camaldoli e dalla sua architettura romanico-barocca. Di origini antichissime, fu consacrato addirittura nel 1027 grazie all’enorme lavoro di San Romualdo, fondatore di numerose comunità eremitiche.
L’eremo è utilizzato ancora oggi dalla comunità monastica benedettina qui presente per il raccoglimento personale, ed è persino abitato permanentemente da 9 monaci. Attraversato il portone d’ingresso si accede al cortile interno, sul quale si affaccia la foresteria, dove possono alloggiare gli ospiti e i pellegrini, la piccola chiesa dedicata a san Salvatore Trasfigurato, e la cella di San Romualdo, dove il santo viveva buona parte della sua giornata studiando e pregando. Questa è l’unica cella visitabile dell’eremo, le altre sono adibite ad abitazioni private dei monaci.
Attorno all’eremo di Camaldoli si sviluppa la riserva biogenetica di Camaldoli, gestita dallo stato italiano ma comunque curata per secoli dai monaci; la riserva si estende anche in territorio romagnolo, e al suo interno vivono e si riproducono cervi, daini, caprioli, cinghiali e lupi.
Il codice di Camaldoli
All’interno del monastero, nel 1943 in gran segreto vennero svolte le discussioni e i lavori che portarono alla stesura del codice di Camaldoli, che tratta i temi della vita sociale come famiglia, lavoro e soldi, dal punto di vista della chiesa cattolica. Il codice fornì l’ispirazione all’azione della Democrazia Cristiana, per molti anni il principale partito di governo.
Nel centro del villaggio di Camaldoli si trova il monastero di Camaldoli, sulle rive del fiume Archiano. Il monastero è parte di un unico grosso complesso architettonico che comprende anche una chiesa e un ospizio, o foresteria. Come nel caso dell’eremo, anche le origini del monastero sono antichissime: venne infatti costruito a partire dal 1046, in occasione della costruzione di un piccolo ospedale da parte dei monaci. Nel corso dei secoli si espanse fino ad assumere la forma odierna, risalente al XVI secolo.
Il monastero si sviluppa attorno al chiostro centrale, decorato con archi e colonne; vi è un refettorio con soffitto a cassettoni arredato con stalli in noce, e su una parete vi è una tela del Pomarancio, rappresentante Cristo servito dagli angeli.
La chiesa del monastero di Camaldoli è dedicata a San Donato d’Arezzo e a Sant’Ilariano, ed è decorata da affreschi opera di Spinello Aretino. La ristrutturazione dell’XVIII secolo ha modificato completamente l’aspetto originario della chiesa, ma sono rimaste le meravigliose opere d’arte sacra al suo interno, tra cui ben 7 tavole di Giorgio Vasari.
Non perdetevi per nulla al mondo l’Antica Farmacia dei Monaci Camaldolesi. In origine era parte integrante dell’antico ospedale mentre oggi è l’unica testimonianza di questa antica struttura, risalente al 1046.
In realtà ciò che rimane dell’ospedale non è propriamente l’antica farmacia, bensì il laboratorio galenico, ossia la zona dove venivano preparate le erbe per preparare i medicinali.
In un ambiente arredato con mobili del ‘600, sovrastati da un soffitto in legno a cassettoni, potrete ammirare numerosi libri e ricettari originali risalenti al XV secolo e molti strumenti antichi come alambicchi, mortai, distillatori di rame, torchi in legno, orci oleari e una macina a caldo.
Entrando farete letteralmente un salto nel passato e percepirete immediatamente l’aura mistica del luogo.
L’ingresso all’Antica Farmacia di Camaldoli è gratuito e lo shop propone in vendita i prodotti farmaceutici naturali realizzati dai monaci.
Dopo aver visitato le bellezze artistiche e religiose di Camaldoli, è tempo di ammirare il suo meraviglioso panorama circostante. Recatevi per esempio al delizioso laghetto Traversari, un piccolo lago artificiale risalente addirittura all’inizio del ‘400, e pertanto ormai completamente naturalizzato. L’origine del lago si ebbe per dare ai monaci la possibilità di allevare i pesci, unica fonte di proteine animali per coloro i quali non mangiavano carne.
Oggi il laghetto è la casa di numerose specie faunistiche, tra cui alcune protette, come il tritone punteggiato, protetto dalla convenzione di Berna, e il tritone alpestre, nel libro rosso del WWF tra le specie a rischio estinzione.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Camaldoli è situata in posizione piuttosto remota ed è una località davvero piccola, pertanto non aspettatevi grande scelta di strutture dove dormire; vicino al monastero ce ne sono soltanto due, un piccolo hotel e un campeggio, mentre nella zona dell’eremo non c’è niente.
Nelle frazioni limitrofe ci sono però alcune interessanti alternative: a Serravalle, ad esempio, ci sono alcuni casali, poderi, case di campagna o fienili finemente ristrutturati e adibiti ad appartamenti, dotati di tutti i servizi tra cui cucine, giardini, piscine, parcheggi privati e aree giochi per bambini.
E’ naturalmente possibile pernottare a Poppi o a Soci, i due comuni del Casentino più vicini a Camaldoli, decisamente più ricchi di servizi e di soluzioni dove dormire, ma tenete presente che da entrambi dovrete percorrere circa 10 chilometri per arrivare.
Camaldoli si trova in posizione molto isolata, nel cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo, e pertanto non è mai troppo semplice da raggiungere.
Da Firenze ad esempio, sebbene le distanze non siano eccessive (poco meno di 70 chilometri), ci vuole oltre un’ora e mezzo, percorrendo la strada SS67 Tosco-Romagnola lungo Compiobbi, Sieci e Pontassieve, salendo poi lungo la SR70 per le strette e tortuose strade del passo della Consuma, a 1050 metri di altitudine. Si entra così in provincia di Arezzo, in particolare nella zona del Casentino, e si riscende fino ad arrivare a Poppi, da cui Camaldoli dista circa 10-15 minuti.
Anche dal centro del capoluogo Arezzo le distanze non sono certo brevi: si parla di un’ora di viaggio, per una distanza di poco più di 45 chilometri. In questo caso si viaggia in direzione nord lungo la strada regionale SR142 per Subiano in direzione Bibbiena, e si arriva quindi a Soci e poi a Camaldoli.
Dalle città della costa toscana raggiungere Camaldoli non è certo breve; sia da Pisa che da Livorno ci vogliono dalle due ore e mezzo alle tre ore, viaggiando prima verso Firenze, e poi procedendo per la stessa strada descritta in precedenza.
Infine, dal centro di Siena a Camaldoli ci vogliono circa due ore, per una distanza di 100 chilometri. Ci si muove attraverso l’entroterra toscano, passando attraverso Taverne d’Arbia, Pietraviva, Ambra, Bucine, Levane, Laterina, Rassina e Bibbiena, da cui si entra ufficialmente in Casentino. Da qui a Camaldoli ci vogliono altri 20-25 minuti.
Che tempo fa a Camaldoli? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Camaldoli nei prossimi giorni.
Camaldoli si trova in provincia di Arezzo, nel cuore del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, a breve distanza dal confine con l'Emilia-Romagna.